Essere Progetto, il tema del Fuorisalone 2026
Al Fuorisalone 2026 si continuerà ad interpretare il design come processo dinamico e responsabile, in cui l'essere umano guida il cambiamento e ridefinisce le relazioni con il mondo che abita. È questa la visione al centro di “Essere Progetto”, tema scelto per la Milano Design Week 2026, che prosegue un percorso avviato con “Laboratorio Futuro” (2023), “Materia Natura” (2024) e “Mondi Connessi” (2025).
“Essere Progetto” è un'espressione che abbraccia due significati profondi: da un lato, l'essere umano inteso come soggetto attivo del cambiamento, portatore di visione, desiderio e responsabilità; dall'altro, il progetto, il fare design come processo in continua evoluzione, capace di modellare e ridefinire le relazioni tra persone, oggetti e ambiente. “Essere Progetto” è allora un modo di essere e agire, un impegno consapevole che diventa una narrazione viva di mani, materiali e storie che si intrecciano e modellano il nostro rapporto con il mondo.
Nel 2023, con “Ecosophìa“, Valcucine ha avviato una riflessione profonda sull'integrazione tra sostenibilità e conoscenza progettuale. “Eco” da ecosostenibilità e “Sophìa” da conoscenza: un laboratorio che ha dato vita a cucine ambientate in contesti architettonici all'avanguardia, non come utopie irraggiungibili, ma come scenari reali ispirati alle sfide ambientali e sociali contemporanee. Ecosophìa è stata anche occasione di confronto con scuole di design come Domus Academy e ISIA, in un dialogo generazionale e creativo tra industria, ricerca e artigianato. In questo contesto, Valcucine ha inoltre presentato la propria mappatura dei crediti LEED, dimostrando come le sue cucine possano contribuire in modo significativo al raggiungimento delle certificazioni ambientali più avanzate a livello internazionale. Un ulteriore passo verso una progettazione consapevole e misurabile, che integra estetica e performance ambientale.
Nel 2024, con la mostra collettiva “Architectural Scenarios“, Valcucine ha esplorato la versatilità progettuale del suo programma cucine in dialogo con l'architettura contemporanea, coinvolgendo tre importanti studi internazionali – ARRCC, i29 e Neri&Hu – per raccontare un nuovo modo di concepire l'integrazione tra cucina e spazio. La mostra si è rivelata un grande successo in termini di pubblico e di apprezzamento da parte di clienti e professionisti del settore, confermando la capacità di Valcucine di anticipare le esigenze progettuali e offrire soluzioni sempre più ispirate, concrete e in sintonia con l'evoluzione dell'abitare. Una celebrazione del progetto come atto culturale, tecnico e poetico, capace di tradurre valori condivisi in esperienze estetiche, funzionali e sostenibili., Valcucine ha esplorato la versatilità progettuale del suo programma cucine in dialogo con l'architettura contemporanea, coinvolgendo tre importanti studi internazionali – ARRCC, i29 e Neri&Hu – per raccontare un nuovo modo di concepire l'integrazione tra cucina e spazio. Una celebrazione del progetto come atto culturale, tecnico e poetico, capace di tradurre valori condivisi in esperienze estetiche, funzionali e sostenibili.
Nel 2025, con “Connected Scenarios”, Valcucine ha trasformato il suo showroom in Brera Design District in un hub di connessioni e contaminazioni creative, mettendo in dialogo il mondo della cucina con discipline emergenti, tecnologie smart e visioni interculturali.
Tra gli speaker, la color designer Judith van Vliet, fondatrice di The Color Authority e voce autorevole nella ricerca sul colore, ha portato la sua esperienza come ex presidente del Color Marketing Group e creativa per brand globali. Accanto a lei, Alessandro Mininno, fondatore di Flatmates e autore della newsletter Click This Week, ha offerto una riflessione su tecnologia, digitale e nuovi modelli di abitare. Il panel si è arricchito con l'architetta Eszter Radnóczy, fondatrice dello studio internazionale este'r partners, e con Maurizio Vianello, CEO di Valcucine, che ha condiviso la visione strategica del brand e l'evoluzione verso un design sempre più connesso e responsabile. Dal mondo del product design, sono intervenuti Philipp Mainzer, direttore creativo e CEO di e15, direttrice creativa del brand, che hanno esplorato il rapporto tra materia, forma e funzione. La prompt designer e fotografa Silvia Badalotti ha invece portato il suo punto di vista sull'integrazione tra intelligenza artificiale, immaginario visivo e linguaggi creativi. Tra gli speaker anche l'architetto Lyndon Neri, co-fondatore di Neri&Hu, figura di riferimento internazionale per l'approccio interdisciplinare tra architettura e cultura, e Juan Pablo Boz, direttore marketing di Nice, esperto in strategie globali e digital transformation. Non sono mancati interventi da parte di voci emergenti come Vaisakh Varkey Mathunny, fondatore di Two Plus Design Collective e promotore dell'integrazione tra architettura e tecnologia digitale, e di esperti del panorama artistico e curatoriale come Nicola Ricciardi, direttore di miart, e Luca Molinari, architetto, critico e curatore internazionale. A completare il panel: Martins Hermansons, chief designer dello studio lettone FortyFour, lo studio olandese Truly Truly fondato da Joel e Kate Booy, Beka Pkhakadze, fondatore di Stipfold in Georgia, e Stefano Schiavo, esperto di innovazione e marketing strategico, fondatore di Sharazad. Infine, Daniel Treacy, design director di Rakumba, ha raccontato l'approccio ingegneristico e poetico del brand australiano nell'ambito dell'illuminazione contemporanea.
In questo percorso in evoluzione, “Essere Progetto” rappresenta la naturale estensione: un invito a riconoscersi nel divenire del progetto. Non forma finita, ma processo che ci costruisce nel tempo. Non solo ciò che progettiamo, ma ciò che ci progetta. Anche attraverso nuove intelligenze, artificiali, distribuite, non lineari, che ci mettono in discussione e ci amplificano.
Fuorisalone 2026 invita così a “riscoprire il progetto come esperienza profonda e responsabile. Un ritorno al pensiero e all'azione progettuale per valorizzare il design come forma di conoscenza capace di raccontare storie di menti, culture e materiali. E di immaginare un futuro più sostenibile, inclusivo e consapevole.”
Valcucine, con la sua visione pionieristica, continuerà anche al Fuorisalone 2026 a proporre un design che costruisce connessioni profonde, restituendo senso e futuro a ogni gesto progettuale. Coniugando bellezza, tecnologia, artigianalità e responsabilità, continueremo a riscoprire il progetto come esperienza architetturale, umana ed etica.
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